Dall’invisibile al visibile: la termografia che incastra l’umidità d’infiltrazione
Le infiltrazioni d’acqua nei lastrici solari rappresentano un problema frequente nei fabbricati storici e moderni, spesso nascosto alla vista e responsabile di degradi strutturali e biologici (muffe, efflorescenze). In questo intervento abbiamo applicato la termografia a infrarossi per mappare con precisione le zone “ammalorate” non immediatamente rilevabili a occhio nudo, determinando origine e percorso dell’umidità.



Cosa ci dicono queste immagini?
Le Foto 1 e 2 sono le prime acquisizioni.
A occhio nudo, sulle superfici fotografate era evidente soltanto un lieve sfaldamento dell’intonaco nella zona di raccordo tra parete e solaio. Le due immagini termografiche, invece, hanno svelato un malessere ben più serio, localizzato nelle pignatte sottostanti:
- Immagine 1 – Mappatura della temperatura
- Le tonalità rosse e gialle in alto (28 °C–26 °C) indicano un massetto ormai impermeabile e asciutto.
- La fascia centrale blu/viola (24 °C–22 °C) corrisponde invece al punto in cui l’umidità penetra attraverso microfessure, proprio sulla giunzione tra parete e solaio.
- Questo “ponte freddo” non è dovuto a semplice intonaco danneggiato, ma a fenomeni di carbonatazione delle pignatte in laterizio: l’anidride carbonica e l’acqua, entrando in contatto con il calcestruzzo leggero, ne alterano la struttura interna, trattenendo più umidità.
- Immagine 2 – Dettaglio della carbonatazione
- Qui la termocamera mette in luce “bolle” termicamente fredde (19 °C–20 °C) nelle cavità delle pignatte, confermando la perdita di coesione del materiale.
- Le zone intorno, a 22 °C–24 °C, risultano invece perfettamente asciutte: il contrasto rende immediatamente identificabili le aree ammalorate.
Quindi?
Cosa ci dicono queste termografie?
Non è solo intonaco: lo sfaldamento superficiale era il sintomo, non la causa.
Carbonatazione in atto: le pignatte interne hanno perso parte del loro potere isolante e portante.
Siamo andati sempre tramite termocamera a rintracciare il percorso anche a volte celato ad occhio nudo fino a giungere in balcone dove abbiamo acquisito le seguenti immagini



In prossimità del collettore di scarico del pluviale la termografia ha evidenziato lo scollamento della Guaina Bituminosa a copertura del lastrico solare, l’acqua ha fatto il suo percorso infiltrandosi nelle micro fessurazioni del calcestruzzo andando ad infiltrare la soletta, il muro perimetrale e l’apparamento adiacente
Ma non solo…
La Foto 4 e 5 evidenziano una zona fredda proprio subito dopo la prima curva del pluviale, mentre mostrano omogeneità nella temperatura nel resto del pluviale ma cosa significa? Significa che in quel punto vi è un Ristagno! Un ostruzione che ostacola il corretto defluire delle acque e che sta aggravando il ristagno di acqua.
E quindi?
Il cliente ha permesso di accertare le cause dell’infiltrazione, scoprendo che i danni erano molto più estesi di quelli visibili permettendo dunque il ripristino adeguato, inoltre si è scoperto come il pluviale fosse intasato proprio in un punto di difficile ispezione, problema che probabilmente sarebbe passato inosservato.
In questo caso con una rapida ispezione non invasiva il cliente ha risparmiato tempo e denaro evitando la ricomparsa di ulteriori danni da problemi occulti all’occhio